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L’OLIO DI OLIVA DI QUALITà E LA RISERVA DELLA BIOSFERA UNESCO DEL MONTE PEGLIA

Quali nuove strategie gli olivicoltori umbri potrebbero adottare per produrre un olio di oliva in linea con i desideri di benessere dei consumatori?

Sappiamo quali sono le tattiche per migliorare la qualità e la valorizzazione dell’olio: i metodi di estrazione e conservazione, i metodi di comunicazione e infine l’adozione di sistemi di certificazione.


Fino agli ‘80 del secolo scorso la maggior parte dei frantoi utilizzava la macina a pietra e i fiscali in fibra vegetale, provocando l’ossidazione e quindi l’irrancidimento della pasta di olive: oggi questo fenomeno è stato ampiamente arginato grazie ai sistemi di estrazione continui (decanter a 2 o 3 fasi) e alla conservazione dell’olio in azoto.

Ciò permette di preservare le qualità organolettiche (colorazione verde, profumo intenso, sapore caratteristico, eccetera) e salutari (polifenoli, acidi grassi insaturi, fitosteroli).


Non meno importante è la strategia comunicativa, sempre più legata all’unicità dell’areale di produzione; l’olio umbro infatti è apprezzato da esperti e cultori per il suo sapore amaro e piccante e l’inconfondibile colore verde intenso.

Occorre organizzare partenariati che abbiano una visione nuova, organizzare festival, mostre-mercato, degustazioni e laboratori con l’olio protagonista, sempre.

Esempi umbri di successo come O-live di Bevagna, UNTO di Assisi e Pan-olio di Panicale mostrano come sia possibile conciliare la valorizzazione del prodotto locale e l’educazione ad un consumo consapevole.

La Riserva della Biosfera UNESCO del Monte Peglia associa per proprio statuto ed obiettivi internazionali consapevolezze importanti e pluri-settoriali, dove il turismo olivicolo-gastronomico potrebbe essere associato a quello naturalistico, creando così un’offerta variegata che permetta di sostenere l’economia del territorio, creando nuovi posti di lavoro ed evitando così lo spopolamento di questo splendido territorio.


Tali strategie si associano ad altre come ad esempio quella della certificazione DOP; questo riconoscimento di tutela giuridica della denominazione viene attribuito dall’Unione Europea agli alimenti le cui caratteristiche qualitative e organolettiche dipendono essenzialmente o esclusivamente dall'ambiente geografico (sia fattori naturali che umani) in cui sono prodotti.

In conclusione, solo combinando tecnologie estrattive all'avanguardia, strategie di marketing e iniziative diffuse si riuscirà a far emergere quel carattere del territorio ancora inespresso, che la Riserva Mondiale Unesco potrà aiutare, con l’impegno di noi tutti a fare emergere e valorizzare.

Dott.ssa Sofia Barili




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